giovedì 14 giugno 2018

QUALE ISLAM?

Quando si parla di Islam non sempre il discorso si fa sereno, soggetto com'è ai pesanti condizionamenti che derivano da molti elementi negativi storici e d'attualità che mirano a creare grande confusione nella spiegazione di un fenomeno in sé assai complesso. Non si vuole qui riferirci al fallimento dei tentativi di ammodernamento e di aggiornamento di un mondo che un tempo era all'avanguardia e che ora versa in mille contraddizioni tra culture e tradizioni diverse, organismi diversi, sette e fazioni diverse ed opposte nel nome di un'idea solo apparentemente unitaria. Un complesso di involuzioni, evoluzioni e interpretazioni che fanno dell'Islam molti Islam, secondo una visione che non prevede alcuna autentica ortodossia teologica e socio-politica. In altri termini, aldilà dell'esito disastroso delle primavere arabe, nelle quali molti, soprattutto in Occidente, avevano riposto speranza (senza conoscere, però, adeguatamente il senso vero di un'universo geopolitico che non di rado esprime un'immagine assai differente dagli stereotipi occidentali). Oggi quando si parla di Islam si pensa solo ai gruppi radicali e fondamentalisti, al moltiplicarsi degli atti terroristici targati Isis, ai governi autoritari o dispotici al potere in molti paesi islamici, alla contrapposizione sunniti-sciiti, all'esplosione della bomba migratoria e allo sfruttamento dei migranti, oppure ancora alla speculazione petrolifera. Occorre, invece, riflettere sulle vere differenze che intercorrono tra l'Islam e il suo messaggio, da una parte, e l'Occidente e i suoi valori (ma anche colpe), dall'altra parte. l'Isis rappresenta una deriva impazzita che pretende assurdamente, irresponsabilmente e arbitrariamente gli spazi non solo fisici dell'Islam, ignorando i mutamenti storici che, comunque, sono in corso anche in quella realtà e che potrebbero sorprenderci per audace modernità. In una tale confusione non va dimenticato lo straordinario contributo della civiltà arabo-islamica (numerosi i miei articoli sul web) all'Occidente. E nemmeno va sottaciuta la strumentalizzazione ideologica che snatura il rapporto Islam-Occidente e resto del pianeta. e che rende l'Islam prigioniero dell'ideologia religiosa e non tanto del nazionalismo di per sé laico come fu quello della prima Rinascita Araba e del Panarabismo interconfessionale. Anche quando si parla di interpretazione del  Corano lasciata ad ogni fedele non bisogna sbagliarci, a dire il vero: nella Sura 3 si legge, infatti, che "Tu non hai nessuna parte in ciò, sia che (Allah) accetti il loro pentimento sia che li castighi, ché certamente sono degli iniqui. Ad Allah appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Egli perdona chi vuole e castiga chi vuole. Allah è ricco di perdono ed è misericordioso. Si tratta quindi di un messaggio di pace, di collaborazione, di reciproco impegno, soprattutto un'appello alla ragione (Ibn Rushd, l'Averroè dei Latini) e alla cultura, che deve guidare i popoli che si affacciano sul Mediterraneo (leggi il mio eBook Pierluigi Casalino alla ricerca dell'Occidente e del Mediterraneo perduti, Blastingews).
CASALINO PIERLUIGI, SCRITTORE E STUDIOSO LIGURE DI IMPERIA, NATO A LAIGUEGLIA IL 29 GIUGNO 1949, GIà FUNZIONARIO AMMINISTRATIVO DEL MINISTERO DELL'INTERNO

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