Parlare di attualità di Vilfredo Pareto non è fuori luogo anche oggi, nel momento in cui si forma un nuovo governo della Repubblica italiana. Gli scritti di Pareto, in particolare le sue Lettere sull'Italia a Liberty(1888-1891), del rappresentano un contributo notevole per la comprensione della società italiana, ma anche un motivo di riflessione di ampio respiro sulla scienza politica da parte di uno dei padri della teoria delle élite Le critiche alla "borghesia funzionariale", all' "ignoranza del popolo" (dalla quale fa dipendere tutti i mali della società italiana), allo statalismo crispino, al carattere illiberale dello Stato, consentono di capire le ragioni per il cui il fascismo, trent'anni più tardi, riuscì ad utilizzare le istituzioni dell'Italia postunitaria per asservirle e conquistare il potere. Pareto tratta concetti che, al suo tempo, non erano certo comuni, quali "classe dirigente" e "classe che regge il potere" ed adopera frequentemente un metodo comparativo. Gli anni 1901-1910, periodo in cui, secondo la ricostruzione di Croce, si attua l'idea di un governo liberale, purtroppo non bastarono per cambiare la natura dello Stato nato dall'unificazione, che, per dirla con Massimo D'Azeglio, non aveva ancora compiuto l'impresa di fare gli italiani. D'Azeglio, infatti, imputava agli italiani stessi la causa dei loro stessi mali. Vilfredo Pareto, pur di diversa ispirazione ideale e di diverso contesto storico, mettono il dito sulla piaga indicata da D'Azeglio, gli italiani non fanno il loro dovere in ogni settore della vita associata. Pareto, dal canto suo, dice che "la borghesia è al potere e ne abusa", avendo un ruolo dominante e non ha neppure bisogno della forza per conservarlo: "vengono imposte nuove tasse senza autorizzazione legislativa, gli interessi dei cittadini dipendono dallo Stato centrale". Alcune di queste considerazioni sono forse superate, ma lo zoccolo duro di esse resta inalterato, come segnalava Pareto. "La corruzione e la cialtroneria", come tratti costanti della classe dirigente italiana, rimane come un peso quasi ineliminabile dalla vita politica italiana.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi
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