Ad un ambasciatore francese dei primi del Novecento il primo ministro russo del tempo confessò che era difficile governare la Russia, così vasta e composita, con i sistemi democratici dell'Occidente. Tale verità viene confermata con l'elezione, anzi la rielezione di Putin ai vertici del potere a Mosca il 18 marzo 2018. Un dispotismo orientale che risorge dalle proprie ceneri in un eterno riproporsi come unica via del comando in Russia pur nell'attuale fase di democrazia vigilata o meglio controllata. In altri termini in Russia esiste una democrazia totalitaria che si coniuga, mutatis mutandis, con quella autocratica e plebiscitaria della Cina comunista, mentre la Russia, non più comunista, ma neostaliniana nello spirito, ancorché non nelle forme, ovviamente. Nel rimandare ai miei numerosi articoli sul web sulla Russia, soprattutto asiatica e su quella zarista, ma anche sovietica (tutti aspetti di un'unica realtà geopolitica), concludo ricordando la vicenda che ha segnato la vicenda che ha visto la censura russa del film satirico che tutti conoscono "Morto uno Stalin si fa un Putin", che si inserisce nel clima di restaurazione del culto patrio del piccolo padre in salva putiniana.
Casalino Pierluigi, scrittore e studioso ligure di Imperia, nato a Laigueglia il 29 giugno 1949, già funzionario amministrativo del Ministero dell'Interno.
Casalino Pierluigi, scrittore e studioso ligure di Imperia, nato a Laigueglia il 29 giugno 1949, già funzionario amministrativo del Ministero dell'Interno.
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